La pandemia COVID-19 aumenterà l'utilizzo del veicolo privato in Europa

Diversi studi effettuati in diversi paesi europei affermano che le persone sceglieranno i veicoli privati piuttosto che il trasporto pubblico sia per i loro spostamenti per lavoro che per i viaggi di piacere. Questo aumento dell'uso del trasporto privato comporterà un aumento delle vendite di automobili, che da marzo sono state colpite fortemente dalla pandemia del coronavirus?

La pandemia da Covid-19 sta colpendo tutto il mondo, e l'Europa, inizialmente il suo epicentro, l’ha vista spostarsi in altri continenti, nonostante le diverse precauzioni adottate. Ecco perché una tendenza osservata nei primi mesi della pandemia sta diventando più evidente: l'aumento dell'uso del trasporto privato.

Uno studio condotto a maggio in Italia dalla società di consulenza Areté ha dichiarato che 7 italiani su 10, una volta superata l'emergenza sanitaria, utilizzeranno l'auto per viaggiare e solo il 10% tornerà ad utilizzare i mezzi pubblici. Questa convinzione ha impattato sulle immatricolazioni delle autovetture? A giugno le vendite sono diminuite del 23,13% rispetto a giugno 2019, con un totale di 132.457 unità immatricolate contro le 172.312 dell'anno precedente. A maggio 2020 sono state immatricolate 99.711 nuove auto, il 49,61% in meno rispetto a maggio 2019.

Uno studio condotto dalla società di consulenza Capgemini in uno degli altri cinque grandi mercati europei, la Spagna, sottolinea che la situazione attuale avrà un grande impatto sulle abitudini dei consumatori per quanto riguarda l'acquisto e l'uso dei veicoli. Due diverse tendenze si confronteranno: la preferenza per l’utilizzo delle automobili private e la situazione economica.

Secondo Capgemini, il 43% degli spagnoli che hanno partecipato all'indagine preferisce il veicolo privato al trasporto pubblico. Allo stesso modo, il 36% sta pensando all'acquisto di un veicolo, il 25% di loro lo sta semplicemente considerando e l'11% ci sta pensando seriamente. Le ragioni principali sono la necessità di un veicolo (77%), una migliore condizione igienica (76%), la riduzione della possibilità di infezioni (68%), così come la preoccupazione per la propria salute e quella delle proprie famiglie (63%). E le immatricolazioni? Sono scese del 36,7% con 82.651 unità immatricolate, 47.862 in meno rispetto alle 130.513 di giugno 2019. Questi numeri, tuttavia, sono migliorativi rispetto alle 34.337 registrazioni di maggio, con un calo del 72,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Non sono gli unici esempi. Nel Regno Unito, un'indagine condotta dalla 7th Sense Research tra gli utenti e gli autisti del trasporto pubblico, mostra che solo il 25% dei guidatori prevede di utilizzare meno la propria auto dopo il blocco. Inoltre, il 60% dei pendolari delle grandi città riconsidererà l'uso del trasporto pubblico. Tutto questo impatterà con un numero maggiore di immatricolazioni? A giugno sono state registrate 145.377 unità nel Regno Unito, con un calo del 34,9% rispetto allo stesso mese del 2019 ma con un grande miglioramento rispetto a maggio, quando le immatricolazioni sono scese dell'89%, con solo 20.247 unità vendute.

In generale, tutti i mercati europei mostrano un miglioramento delle vendite una volta superata la peggior fase della pandemia di Covid-19. Due incognite rimangono irrisolte: le immatricolazioni si riprenderanno entro la fine dell'anno? L'aumento dell’uso dell'auto privata sarà un incentivo per il mercato dell'usato rispetto a quello dei veicoli nuovi?

In ogni caso, il rinnovamento del parco auto è sempre un fattore positivo per la carrozzeria e per l'officina di verniciatura, poiché la predisposizione a riparare ammaccature e graffi di un'auto è inversamente proporzionale alla sua età. I prossimi mesi confermeranno o meno queste previsioni.